Dopo il sussidio di 800 euro (il bonus “Mamma domani” previsto a partire già dal settimo mese di gravidanza di bambini nati nel 2017), l’Inps attiverà fra pochi giorni la procedura per il nuovo bonus alle famiglie di 1.000 euro, da utilizzare per pagare l’asilo nido del bambino, oppure come aiuto economico ai genitori di bambini con gravi patologie e che non possono frequentare l’asilo.
Pane quotidiano onlus, storica organizzazione milanese che assicura ogni giorno, e gratuitamente, cibo alle fasce più povere della popolazione, cerca volontari per supportare l’organizzazione nella distribuzione dei generi alimentari durante l’estate”. “Ogni giorno accogliamo una media di 3.000/3.500 persone – spiega Luigi Rossi, vicepresidente di Pane quotidiano – e la fila delle persone bisognose che le mattine si mettono in fila fuori dalle nostre sedi per ricevere qualcosa da mangiare d’estate aumenta”. “Se riusciamo ad assicurare a tutti un pasto – prosegue – è proprio grazie all’impegno dei volontari che ci aiutano”. In estate, infatti, la situazione è particolarmente emergenziale perché molte mense chiudono e mancano volontari. Per questo, si legge in una nota, “‘Pane quotidiano’ lancia un appello a chi voglia di collaborare e di mettersi a disposizione delle collettività, aiutando chi si trova a vivere in situazioni di disagio e povertà”. “I requisiti per poter diventare volontari – conclude la nota – sono la maggiore età e la disponibilità a essere presenti almeno due-tre mezze giornate alla settimana dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 12.30”.
Gli allievi diversamente abili e normodotati dell’Accademia L’Arte nel Cuore Onlus sono stati protagonisti di uno spettacolo dedicato ai bambini siriani in programma al teatro Brancaccio di Roma martedì 20 giugno. Si tratta di una rilettura in chiave moderna dell’opera di Shakespeare ‘Sogno di una notte di mezza estate’, realizzata nell’ambito del progetto Laboratorio teatrale integrato per persone disabili adulte, finanziato da Roma Capitale Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute.
L’adattamento dello spettacolo, diretto dalla regista Marta Iacopini, ha lasciato intatta la storia originale che ruota attorno alle vicende amorose di Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio, complicate dall’arrivo del folletto Puck che crea scompiglio tra gli amanti. Prosegue l’impegno dell’associazione sul tema dei diritti violati con la dedica ai bambini siriani vittime del conflitto che da oltre sei anni sta insanguinando il Paese e, più in generale, all’infanzia negata perché ʺla guerra non è un gioco, – condanna la presidente Daniela Alleruzzo – e nessun adulto ha il diritto di interrompere i sogni di un bambino, cioè la vitaʺ.
In occasione dello spettacolo è stata consegnata al direttore generale Unicef Italia, Paolo Rozera, una maglia autografata da tutti gli allievi dell’Accademia che hanno così voluto contribuire a veicolare un messaggio importante: non bisogna mai rassegnarsi alla normalità della guerra.
Presentatore della serata è stato Alex Pacifico insieme alla comica Valeria Graci; ospite Simone Susinna, top model finalista dell’ultima edizione dell’Isola dei Famosi. Le coreografie sono di Francesca Cinanni e Carmen De Sandi, i costumi di Annalisa Di Piero, la scenografia di Pasquale Cosentino.
E’ conosciuta come la Legge sul Dopo di Noi, ma il suo vero nome è legge 112 del 2016 e il suo obiettivo è permettere che nascano tutte le misure di assistenza, cura e protezione necessarie alle persone con disabilità senza sostegno familiare. Se ne è parlato in un convegno che si è svolto a Bologna, organizzato dalla Conferenza episcopale italiana.
Agire non solo per chi soffre ma con chi soffre. E’ questo l’impegno pastorale che ha spinto la responsabile Cei del settore per la catechesi delle persone disabili, suor Veronica Donatello, a promuovere il seminario di studio sulla legge 112, conosciuta anche come legge sul “dopo di noi”. L’obiettivo dichiarato è quello di fornire un’occasione di formazione per quanti nelle comunità ecclesiali e nelle associazioni operano per i diritti delle persone con disabilità nella convinzione che la conoscenza delle misure di assistenza cura e protezione introdotte da questa nuova legge nel 2016 permetta soprattutto ai familiari di persone con disabilità di poter vivere serenamente il “dopo di noi” e di poter far godere ai loro familiari disabili un accompagnamento dignitoso anche quando il sostegno famigliare verrà meno.
Con la firma dell’accordo quadro tra Inps e Consulta nazionale dei Caf è stata revocata la sospensione del servizio Isee. I Caf avevano ricevuto la solidarietà, manifestata anche attraverso il #Cafday, ma anche raccolto la preoccupazione di coloro che avrebbero subito un danno economico. In particolare, le fasce più deboli. La disponibilità dell’Inps ad aumentare di sei milioni di euro il plafond di spesa per l’attività Isee e quella dei Caf ad accettare una tariffa comunque inferiore al costo sostenuto, proprio per la funzione sociale attribuita a questo strumento, permette di mantenere il servizio gratuito verso i richiedenti Isee.
«La firma dell’accordo quadro tra Inps e Consulta nazionale dei Caf ha permesso di arrivare alla revoca della sospensione di un servizio, Isee, molto attesa dai cittadini». Lo si legge in una nota della Consulta dei Centri di assistenza fiscale che «in tutta Italia avevano ricevuto una significativa espressione di solidarietà, manifestata anche attraverso il #Cafday, iniziativa promossa lo scorso 10 maggio dalla Consulta dei Caf, ma anche raccolto la preoccupazione di coloro che avrebbero subito, oltre a un’ingiustizia, un notevole danno economico». Anche sulla spinta di questa solidarietà, che lega gli stessi operatori dei Caf ai cittadini, la Consulta nazionale «si è impegnata fino in fondo insieme all’Inps, nella ricerca di soluzioni reali. La disponibilità dell’Istituto di previdenza sociale ad aumentare di sei milioni di euro il plafond di spesa per l’attività Isee e quella dei Caf ad accettare una tariffa comunque inferiore al costo sostenuto, proprio per la funzione sociale attribuita a questo strumento, permette di mantenere il servizio gratuito verso i richiedenti Isee». I Caf, che fino ad oggi non hanno mai sospeso il servizio, «continueranno a fornirlo con la vicinanza e l’assistenza necessarie, in tutto il Paese», si legge infine.
L’obiettivo è ambizioso: raggiungere quota 100mila iscritti entro la fine del 2020. È una bella sfida quella affidata ai giovani europei studenti, lavoratori o disoccupati – di età compresa tra i 18 e i 30 anni – con la nuova iniziativa della Commissione europea che vede l’istituzione del «Corpo europeo di solidarietà». Una novità che, proprio in questo momento storico, rappresenta una formidabile opportunità per rilanciare il sogno europeo tanto caro ai Padri fondatori. Del resto le spinte «antieuropee» continuano a dimenticare che il progetto dell’Ue si fonda sulla solidarietà tra i cittadini. Senza se e senza ma. Figuriamoci se poi si aggiungono muri e politiche economiche asfissianti.
L’obiettivo primario di questo «Corpo» è di «dare ai giovani l’opportunità di prendere parte a una serie di attività solidali riguardanti situazioni difficili in tutta l’Ue». Beatrice Covassi ( @BeatriceCovassi ), capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, invita tutti i giovani «a non perdere questa formidabile opportunità di crescita personale» assicurando che si tratta «di un progetto di ampio respiro europeo». Il finanziamento della Commissione presieduta da Juncker servirà a fare in modo che tutte organizzazioni impegnate in attività solidali potranno selezionare giovani destinati a svolgere «attività di volontariato o di lavoro, tirocini, apprendistati o attività di formazione presso di loro, a condizione che soddisfino i criteri necessari per diventare un’organizzazione ospitante e che sottoscrivano la Carta del Corpo europeo di solidarietà». Gli appartenenti al «Corpo» potranno impegnarsi in un periodo compreso tra i due e dodici mesi in progetti che vedranno come obiettivi «l’istruzione, la salute, l’integrazione sociale, l’assistenza nella fornitura di cibo, la costruzione di ripari, l’accoglienza, il sostegno e l’integrazione di migranti e profughi, la protezione dell’ambiente o la prevenzione delle catastrofi naturali». Tutti saranno abbinati ad organizzazioni non governative (Ong), enti locali e nazionali o imprese private che sono alla ricerca di sostegno per le loro attività.
Per «affiliarsi» è necessario registrarsi attraverso il portale europeo per i giovani: www.europa.eu/solidarity-corps.
E’ opportuno ricordare che «per le attività di volontariato, saranno di norma coperte le spese vive, ovvero vitto, alloggio e piccole spese, le spese di viaggio e l’assicurazione” mentre per quelle occupazionali (lavori, tirocini e apprendistati) “è previsto un contratto di lavoro e un sostegno finanziario per le spese di viaggio». Le attività possono svolgersi in tutti gli Stati membri dell’UE e, in funzione del programma dell’UE che finanzia ogni specifico progetto, anche in altri paesi (ad esempio Islanda, Norvegia, Turchia, Liechtenstein o ex Repubblica jugoslava di Macedonia). Perchè non provarci?